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Come si calcola la rendita catastale

Feb 11, 2019 #rendita catastale

La rendita catastale è un valore che viene attribuito dall’Agenzia delle Entrate ai beni immobili registrati presso il Catasto Fabbricati. Su questo valore vengono calcolate le tasse, ovvero imposta di registro, IMU, imposta sui redditi e altri obblighi fiscali da adempiere regolarmente.

Non rientrano nel calcolo della rendita catastale determinati immobili di specifica destinazione come cimiteri, chiese, stazioni ecc. Scopriamo come si calcola la rendita catastale.

Rendita catastale: come si effettua il calcolo

Come si calcola rendita catastale? Il calcolo della rendita catastale si effettua moltiplicando la dimensione dell’immobile per il valore corrispondente riportato nelle tariffe d’estimo attribuite. Le tariffe variano a seconda della categoria e classe catastale a cui appartiene l’immobile, prefissate dall’Agenzia delle Entrate.

Ad ogni unità immobiliare viene associata la consistenza catastale, cioè la grandezza, basandosi sulla dimensione che viene espressa in vani, metri cubi o metri quadrati.

Le categorie catastali sono le seguenti:

  • Gruppo A (uso abitazione/uffici) – consistenza calcolata in vani
  • Gruppo B (alloggi collettivi) – consistenza calcolata in metri cubi
  • Gruppo C (uso commerciale e vario) – consistenza calcolata in metri quadri
  • Gruppo D (a destinazione speciale) – consistenza non indicata
  • Gruppo E (a destinazione particolare) – consistenza non indicata
  • Gruppo F (unità immobiliare che non produce reddito) – senza rendita catastale

Dal 2015 l’Agenzia delle Entrate ha introdotto una revisione riguardante gli immobile facenti parte delle categorie catastali A, B e C: per queste unità il dato della superficie catastale nelle visure catastali viene espresso in metri quadri.

rendita catastale

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate stabilisce la tariffa d’estimo unitaria di ogni categoria e classe catastale, che consiste nel reddito del bene immobile al netto di spese e possibili perdite e senza detrazioni di contributi e tasse.

Ad influire sulla rendita catastale sono dunque due fattori: la dimensione dell’immobile e la categoria catastale.

Rendita catastale: come si ottiene

Ottenere la rendita catastale è facile, basta richiederla all’Ufficio dell’Agenzia del Territorio, oppure, in alternativa, è possibile ottenerla online. Per poter effettuare la richiesta bisogna avere determinati dati, e a seconda di quali di essi si possiedono le modalità della richiesta variano.

Se si hanno a disposizione i dati anagrafici del proprietario, quindi nome, cognome, codice fiscale o denominazione persona giuridica e codice fiscale è possibile richiedere una visura catastale per soggetto.

Invece, se si hanno in possesso i dati catastali dell’immobile è possibile effettuare la richiesta di una visura catastale dell’immobile.

E ancora, nel caso si è possesso solamente dell’indirizzo dell’immobile è possibile richiedere una visura catastale per indirizzo.

Ad ogni modo, qualunque sia la modalità della richiesta, il documento ottenuto ed estratto dall’Agenzia delle Entrate riporterà il valore della rendita catastale.

Rendita catastale: a cosa serve?

Sapere il valore della rendita catastale di un immobile è importante sia per il proprietario che per un eventuale acquirente, in quanto permette di determinare le imposte da affrontare nel caso appunto di acquisto. Infatti, le imposte da pagare ai fini fiscali da calcolare grazie al valore della rendita catastale sono l’IMU, la TASI, la TARI, tasse di compravendita, di successione, per compilare il Modello ISEE.

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