I sistemi operativi come Linux, iOS, Windows, macOS, Android, ecc. che ogni giorno utilizziamo su pc e dispostivi portatili sono dotati di misure di sicurezza che ostacolano l’intrusione e la possibilità di effettuare ingenti modifiche.
Tuttavia, per poter introdursi nel sistema ed essere autenticati è possibile ottenere i permessi di root, che consentono di accedere nonostante le restrizioni e modificando a piacimento anche determinate impostazioni a cui in genere è impossibile accedere. Scopriamo come ottenere i permessi di root su Android.
Perché ottenere permessi di root su Android
Ottenere permessi di root su Android è un’operazione fondamentale se si intende utilizzare specifici software o sbloccare delle funzioni particolari che possono influire sulle performance del dispositivo. Infatti, eseguendo il root su Android è possibile aumentare le performance del processore regolandone i parametri, oppure è anche possibile prolungare l’autonomia della batteria.
La procedura per ottenere i permessi root Android è assolutamente legale però in certi casi esclude che il dispositivo possa usufruire della garanzia, proprio perché è stata effettuata una modifica nella sue disposizioni, oppure può anche non ricevere più gli aggiornamenti via wireless. E’ quindi necessario agire con prudenza, in modo da evitare danni al dispositivo.
Come ottenere i permessi di root su Android
Per ottenere i permessi root su Android si possono seguire diverse procedure, e quindi bisogna cercare quale è più indicata per il proprio tablet o smartphone.
Sicuramente occorre un po’ di tempo per individuare il processo più idoneo al proprio dispositivo, ma per avere un’idea su cosa fare ecco di seguito le quattro fasi che in genere servono per raggiungere l’obiettivo.
Prima di iniziare una delle procedure scelte tra le tante disponibili e reperibili su internet è fondamentale effettuare il backup del proprio dispositivo.
Questa operazione impedisce di perdere i dati e quindi evitare situazioni spiacevoli. Un’altra cosa importante a cui restare attenzione prima di iniziare la procedura è quella di accertarsi che il dispositivo sia del tutto carico. Adesso è possibile procedere abilitando per prima cosa le opzioni di “Debug USB” e lo “Sblocco OEM” e proseguendo come segue:
- Aprire il menu delle impostazioni
- Selezionare la voce Info sul telefono
- Cliccare 7 volte sulla “Versione Build per abilitare le Opzioni sviluppatore
- Ritornare alle opzioni e selezionare Opzioni sviluppatore
- Selezionare la voce Debug USB ed abilitarla
- Selezionare la voce “Sblocco OEM” ed abilitarlo (qui viene richiesto il pin)
- A questo punto sbloccare il bootloader, ovvero il software che manda le informazioni al dispositivo per poter mettere in funzione il sistema operativo nella fase di accensione.
- Cambiare il software di recovery che si trova compreso nel dispositivo e sostituirlo con uno personalizzato in maniera tale da installare il root o le versioni di Android già sbloccate
- Inserire il pacchetto del root o in alternativa la ROM, una versione personalizzata di Android già sbloccata.
- E’ il momento di procedere all’installazione del Play Store e di altre applicazioni Google che spesso non si trovano compresi di serie nelle ROM per motivi riguardanti le licenze.