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Vuoi aprire un ecommerce? Tool e costi che devi conoscere

Dic 29, 2022

Il settore delle vendite online è in continua crescita (complice anche l’isolamento da pandemia che nello scorso anno ha spinto anche coloro che non erano usi a prendere confidenze con le potenzialità dell’online shopping.

Aprire un ecommerce può essere un’attività molto semplice, ma si rischia di commettere errori che possono abbassare sensibilmente le possibilità di avere successo. Errori che si possono evitare con una giusta guida!

L’ecommerce è un vero e proprio negozio online, e come tale le normative vigenti sanciscono alcuni obblighi. É necessaria l’apertura di partita IVA e l’iscrizione al Registro delle Imprese, aprire le posizioni contributive e assistenziali e comunicare l’inizio di attività, inoltre occorre aprire un conto corrente nel quale verranno accreditati i proventi dell’attività.

Molto consigliabile è affidarsi a un commercialista che ci possa seguire in fatto di rapporto con i fornitori, clienti e di tutti gli obblighi burocratici che interessano la vendita online.

Aprire un ecommerce: quali strumenti sono necessari?

Prima di avviare un ecommerce, devi mettere a punto un piano di fattibilità del tuo progetto commerciale, analizzare la domanda per il proprio genere di prodotti, verificare quanto si è competitivi con la concorrenza a livello di qualità e varietà di offerta, delle modalità di invio ecc.

La scelta del CMS, la piattaforma preposta alla costruzione dell’ecommerce, influisce sulla riuscita del progetto online. Tra le piattaforme più comuni destinate alla vendita ci sono WooCommerce, Shopify, Prestashop, Magento e OpenCart.

Per quanto riguarda i sistemi di pagamento, occorre tenere a mente che gli utenti hanno diverse abitudini di acquisto. Apple Pay e Google Pay sono i sistemi di pagamento più diffusi per gli smartphone. Dagli strumenti di pagamento (carte di credito, wallet digitali ecc.) dipendono anche le commissioni di transito applicate alla transizione.

Ovviamente bisogna mettere gli utenti nelle condizioni di trovare rapidamente i prodotti ai quali sono interessati. É necessario quindi implementare una funzione di ricerca – solitamente posta in maniera intuitiva in alto a destra – che permetta di cercare di prodotti desiderati senza passare per le rispettive categorie.

La navigazione tra categorie quindi deve essere intuitiva. Le categorie dei prodotti devono essere il più vicino possibile alla homepage per apparire rilevanti agli occhi dei motori di ricerca e facilmente raggiungibili.

Strumenti come Cloudflare permettono di distribuire i contenuti tra una rete di cluster separati, in modo che le risorse vengono servite dalla base più vicina alla posizione dell’utente. Cloudflare è disponibile gratuitamente, e può essere utile per testare il miglioramento delle performance, anche se la versione a pagamento è quella più consigliata per sortire appieno dei benefici.

Importante è stabilire una value proposition che metta in chiaro qual è il valore competitivo del sito rispetto a quelli preesistenti che operano nella stessa nicchia di mercato, in grado di attrarre i potenziali clienti.

Quali costi bisogna sostenere per aprire un ecommerce?

La velocità di navigazione è un fattore che influisce notevolmente sul successo di un ecommerce. Un potenziale cliente si aspetta di trovare quanto desiderato nel giro di un paio di secondi al massimo. Al crescere del tempo di caricamento richiesto aumentano le possibilità che un utente decida di uscire e di cercare soluzioni altrove.

Il servizio di hosting, ovvero lo spazio nel quale è memorizzato il sito web, influenza la velocità con la quale i contenuti vengono forniti agli utilizzatori. Bisogna quindi scegliere un servizio in grado di offrire buone performance in termini di velocità di caricamento. Ovviamente un buon hosting costa di più, ma migliori prestazioni aiutano a concludere maggiori vendite.

I principali CMS mettono a disposizione plugin specifici per migliorare le performance e i tempi di caricamento. Più un ecommerce è veloce, maggiori possibilità ha di convertire i visitatori in clienti soddisfatti.

Le immagini sono elementi cruciali per fornire informazioni sul prodotto, pertanto devono essere di buona qualità e ottimizzate lato SEO, per trasmettere significato ai motori di ricerca.

Tuttavia a una maggiore qualità corrisponde un peso maggiore del file, e un peso consistente si traduce in un rallentamento dei tempi di posizionamento. Per questo bisogna optare per un bilanciamento tra le esigenze di qualità e di peso contenuto per non incidere sulla velocità.

Tool come TinyPG permettono di comprimere le immagini quando vengono caricate.

Kraken permette di caricare le immagini in blocco, ottimizzarle e scaricarle come zip. Shortpixel permette di comprimere le immagini in siti WordPress.

Tra i costi che bisogna pianificare di sostenere per l’apertura di un ecommerce occorre considerare:

  • lo sviluppo del sito web o l’installazione e configurazione del CRM
  • l’attivazione del sistema di pagamento
  • le attività di creazione e caricamento delle schede prodotto
  • le attività di manutenzione e aggiornamento del CRM
  • le commissioni sul canale di pagamento adottato che vengono applicate sulle transazioni
  • investimenti per le campagne di marketing dirette a promuovere l’ecommerce
  • costi una tantum di consulenza e di registrazione dei contratti

Le foto dei prodotti sono molto importanti per spingere gli utenti a compiere degli acquisti, perciò sarà meglio evitare il fai da te e optare per rivolgersi a un fotografo professionista. Un fotografo esperto sa adottare le inquadrature più efficaci per mettere in risalto il prodotto, le ambientazioni in grado di enfatizzarne le qualità visive convincenti. Puoi considerare anche l’idea di realizzare dei video dimostrativi che sappiano catturare gli aspetti migliori dei prodotti in vendita, allo scopo di farli apparire come più convincenti di quelli della concorrenza.

Ovviamente, tra i costi per l’apertura degli ecommerce dobbiamo considerare anche la retribuzione dello sviluppatore o della web agency preposti alla sua messa a punto.

Come un negozio fisico, l’ecommerce richiede una manutenzione periodica, attività di ottimizzazione per mettere in rilievo i prodotti (sui motori di ricerca), eventuali personalizzazioni da introdurre per rendere il negozio online più rispondente alle esigenze del committente.

Le attività di ottimizzazione SEO, in particolare, sono cruciali per fare sì che la propria piattaforma sia visibile sui motori di ricerca e in grado di risaltare sulla concorrenza. I consulenti SEO si occupano di individuare le fonti di criticità tecniche del sito ecommerce che possono danneggiare le possibilità di conversione, di fare realizzare contenuti che appaiano rilevanti sui motori di ricerca, in modo da attrarre un pubblico rilevante per la vendita, di guidare l’acquisizione di link in grado di aumentare la visibilità nelle pagine di Google.

Al SEO si può appoggiare una figura di webmaster dedicato alla gestione tecnica della piattaforma, cruciale per risolvere eventuali problematiche che possono verificarsi (attacchi hacker, problemi lato server…) tali da rendere la navigazione dell’ecommerce meno intuitiva e danneggiare le vendite.

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